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TASSAZIONE EXTRA PROFITTI DELLE BANCHE

Confcooperative Umbria (Di Somma): "Giusti i presupposti ma va tutelata le distintività del Credito Cooperativo"

martedì 8 agosto 2023

La tassazione dei cosiddetti extra profitti delle banche deliberata dal Consiglio dei Ministri sta creando scompiglio nel mondo bancario, finanziario ed associativo.

"Il tema è scivoloso e i principi che hanno ispirato il Governo nazionale trovano la nostra piena condivisione - dichiara il presidente di Confcooperative Umbria Carlo Di Somma - ma come nello scorso anno con i rincari dell'energia, a nostro avviso non si può e non si deve fare di tutta l'erba un fascio. Attendiamo di leggere il testo definitivo ma non possiamo non rimarcare il fatto che nel sistema bancario esistono utili e utili e che quelli delle Banche di Credito sono differenti da quelli delle grandi Banche in quanto non si trasformano in dividendi per gli azionisti - nulla di illecito per carità - ma in impieghi per le imprese e per i cittadini dei territori sotto forma di mutui e finanziamenti".

Ci spiega meglio il Direttore di Confcooperative Lorenzo Mariani. "Le BCC per legge non possono essere quotate in borsa e quindi non possono ricorrere a quel canale per patrimonializzarsi e reperire denaro da poter prestare sotto forma di mutui e finanziamenti a imprese e famiglie. Esse lo fanno esclusivamente attraverso il capitale versato dai soci, i depositi dei correntisti e, per l'appunto, gli utili di bilancio. Questi ultimi non possono poi essere distribuiti ai soci e pertanto vengono utilizzati esclusivamente per finanziare imprese e famiglie spesso in aree rurali e svantaggiate dove i grandi gruppi bancari in questi anni hanno vistosamente arretrato. Questo sistema permette alle due BCC umbre (Banca Centro - Credito Cooperativo Umbro Toscano e BCC Spello e Velino) di riversare nella nostra regione in un anno più di quanto la Regione eroga in sette anni con i Fondi Strutturali Europei. Parimenti, negli anni della crisi finanziaria del 2011, le BCC furono l'unico sistema bancario che crebbe laddove tutte le altre banche chiudevano energicamente i rubinetti pensando alla loro stessa sopravvivenza".

"Queste specificità del Credito Cooperativo - concludono Di Somma e Mariani - a nostro avviso non debbono essere colpite ma tutelate e valorizzate dal Governo dal momento che il sistema delle BCC è rimasto l'unico sistema bancario nazionale realmente territoriale e di prossimità. Su questa nostra specifica virtuosità ci confronteremo pertanto con i parlamentari eletti nella nostra regione affinché possa arrivare a Roma un messaggio univoco e trovino accoglimento queste legittime prerogative del sistema del Credito Cooperativo nei 60 giorni di conversione in legge del provvedimento del Governo licenziato il 7 agosto".