Sta entrando a regime con qualche giorno di anticipo la raccolta e la molitura delle olive in tutti i frantoi dell’Umbria per un’annata che per l’olio extravergine e DOP nella nostra regione sarà ricordata come una delle più scarse di sempre dal punto di vista quantitativo seppur qualitativamente ottima.
“E proprio vero – esordisce il Presidente regionale di Confcooperative-Fedagripesca Massimo Sepiacci - l’oliva che i soci hanno iniziato a conferire per la molitura nei nostri frantoi cooperativi in questi primi giorni di raccolta risulta scarsa ma sana: l’andamento della stagione con le copiose piogge primaverili e i picchi prolungati di caldo estivo hanno sicuramente inciso pesantemente sulla quantità complessiva ma non hanno influito negativamente sulla crescita dell’oliva”.
“Se diminuisce la quantità in percentuali significative anche del 70% rendendo di fatto antieconomica la raccolta stessa delle olive per molti soci – prosegue Massimo Sepiacci – ci teniamo a mettere sull’allerta tutti i consumatori nel prestare la massima attenzione: è in questi mesi di avvio della commercializzazione dell’olio novello 2023 che si potrebbero registrare pericolosi imbrogli creando equivoci nel consumatore circa la effettiva provenienza delle olive e quindi dell’olio medesimo”.
“Se i provvedimenti normativi europei e nazionali sull’etichettatura hanno portato maggiore trasparenza circa la provenienza delle olive, è bene chiarirlo subito – gli fa eco il Direttore di Confcooperative-Fedagripesca Lorenzo Mariani – le bottiglie da un litro di olio extra vergine umbro molto difficilmente potranno essere trovate negli scaffali della grande distribuzione a meno di 14 euro al litro: al disotto di tale importo è bene tenere alte le antenne. Il consiglio che possiamo dare è sicuramente quello di cogliere l’occasione per acquistare direttamente l’olio dal produttore e in maniera particolare presso i frantoi cooperativi che lavorano esclusivamente olive di soci umbri con impianti all’avanguardia e che quindi producono olio di assoluta eccellenza e di sicura provenienza 100% regionale”.
Insomma, il prezzo, la provenienza e l’identità del prodotto, l’altalena quantitativa da annata a annata, la frammentazione dei produttori, sono questi i fattori che hanno reso difficile l’affermazione dell’olio extravergine e DOP umbro sui mercati regionali e nazionali. “Su questi aspetti è opportuno lavorare per costruire un progetto strategico di valorizzazione – riprende Massimo Sepiacci - che non trascuri l’educazione dei consumatori e/o dei ristoratori umbri che, non dimentichiamolo, devono essere i primi ambasciatori delle ricchezze agroalimentari della nostra regione e dell’olio in primis, ma che spesso si dimenticano di questa loro importante missione”.
“Un ristoratore che mette sul tavolo ai propri clienti un olio scadente e di dubbia provenienza – riprende Lorenzo Mariani – figuriamoci con quale olio cucinerà i propri piatti: questo è un elemento importante sul quale mi permetto di invitare i consumatori ad operare una giusta riflessione ogni volta che si siedono al tavolo di un ristorante. Chiedete sempre l’olio ed accertatevi della qualità e provenienza dello stesso, sarà una cartina tornasole circa l’attenzione che il ristorante dedica alla cura dei propri pasti e dei propri clienti”.
Allora invitiamo tutti a degustare e comperare olio umbro direttamente presso i frantoi cooperativi sparsi per l’Umbria: da Pozzuolo Umbro a Spello, da Arrone a Guardea, da Collelungo a Lugnano in Teverina, da Penna in Teverina a Montecchio: tutti frantoi con decenni di storia e quindi facilmente rintracciabili una volta arrivati nelle varie località.
Confcooperative-Fedagripesca associa 9 frantoi cooperativi nei quali portano a frangere le proprie olive circa 2.000 produttori ubicati in tutte le sotto-zone di produzione dell’Olio extravergine DOP dell’Umbria.