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CONFCOOPERATIVE UMBRIA: BENE UNA LEGGE SUI BORGHI

“Aperti al dialogo, serve cooperazione di comunità e regia unica per la promozione e valorizzazione dell’Umbria” 

domenica 9 novembre 2025

Confcooperative Umbria accoglie con grande favore l’annuncio, avvenuto a mezzo stampa, dell’Assessore regionale Simona Meloni in merito all’avvio di un percorso per definire una legge per la valorizzazione e il ripopolamento dei borghi umbri. Si tratta di un’iniziativa che rappresenta un passo decisivo per la rigenerazione economica e sociale delle aree interne e per la costruzione di un modello di sviluppo fondato sulla cooperazione territoriale e sulla valorizzazione integrata delle risorse locali.

 

“L’Umbria ha oggi l’opportunità di dare piena attuazione a una visione integrata tra turismo e agroalimentare — commenta Carlo Di Somma, Presidente regionale di Confcooperative Umbria — grazie anche alla scelta, che giudichiamo particolarmente lungimirante, di aver affidato a un unico assessorato le deleghe su questi due ambiti strategici. Si tratta di un binomio naturale, che riflette l’identità profonda del nostro territorio e che può generare una vera economia dei borghi, capace di trattenere persone, creare lavoro e valorizzare le nostre eccellenze.”


L’impianto della proposta illustrata a mezzo stampa dall’Assessore Meloni si fonda su risorse molto significative, pari a 61 milioni di euro, da destinare a interventi concreti di rilancio delle aree interne umbre.

“È una dotazione finanziaria rilevante — osserva Lorenzo Mariani, Segretario di Confcooperative Umbria — che potrà produrre risultati concreti se accompagnata da una forte capacità di progettazione locale e da strumenti amministrativi adeguati. In questa direzione, la cooperazione di comunità può rappresentare un pilastro operativo fondamentale. Confcooperative sottolinea a tal riguardo la necessità di dare finalmente esecuzione alla legge regionale sulle cooperative di comunità , approvata nel 2019 ma tuttora priva di regolamento attuativo e risorse dedicate. “Le cooperative di comunità — prosegue Mariani — incarnano pienamente lo spirito della norma annunciata: sono strumenti di cittadinanza economica, di cura dei beni comuni e di rigenerazione demografica. La loro valorizzazione deve rappresentare una delle prime azioni della nuova strategia regionale. In questo contesto può assumere grande importanza anche l’attivazione della normativa sui SIEG – Servizi di Interesse Economico Generale , che in territori come il Trentino ha permesso di mantenere attivi esercizi commerciali e servizi essenziali nei piccoli centri, contrastando lo spopolamento e rafforzando il presidio sociale ed economico locale.”

 

Confcooperative richiama inoltre l’attenzione sul valore strategico di un coordinamento unitario delle politiche di promozione e sviluppo dell’Umbria, in un momento in cui la Regione si prepara a sfruttare appieno le opportunità offerte dal riconoscimento come Regione ZES - Zona Economica Speciale .
“La nuova legge — aggiunge Di Somma — potrà rappresentare il quadro ideale per una governance condivisa che metta a sistema, sotto una regia regionale unica, tutti gli enti e gli strumenti che oggi operano in maniera frammentata nella promozione del territorio: Regione, Sviluppumbria, Camera di Commercio, Centri Esteri delle Associazioni di Categoria, Enti di promozione del mondo agroalimentare dell’artigianato e del turismo, GAL dell’Umbria, Fondazioni dei Grandi Eventi e gli organismi dedicati alla valorizzazione turistica e culturale .
È fondamentale evitare sovrapposizioni e moltiplicare l’efficacia delle azioni di marketing territoriale, unendo visione, progettualità e capacità di attrazione.”

 

Sul versante turistico e culturale, Andrea Rossi, Presidente di Confcooperative Cultura-Turismo-Sport , sottolinea l’importanza di una visione unitaria capace di connettere territori, esperienze e filiere.
“Le nostre cooperative — afferma Rossi — gestiscono gran parte dei musei, teatri, parchi naturalistici, biblioteche e percorsi escursionistici che rappresentano il cuore identitario dell’Umbria. Per ripopolare i borghi non bastano solo incentivi alla residenzialità: serve un progetto che unisca cultura, ambiente, sport e turismo in un sistema di relazioni vive e coerenti. L’Umbria ha tutte le condizioni per diventare un laboratorio nazionale di turismo sostenibile e di comunità.”

 

Sul fronte agroalimentare, Massimo Sepiacci, Presidente di Confcooperative Fedagripesca Umbria, evidenzia come il rafforzamento delle aree rurali passi anche dal consolidamento del tessuto agroalimentare cooperativo:
“Il sistema agroalimentare cooperativo rappresenta un presidio economico, occupazionale e sociale per i piccoli comuni umbri. La nuova legge potrà valorizzare ulteriormente queste imprese, che uniscono sostenibilità, identità territoriale e promozione delle eccellenze locali. È fondamentale che le politiche regionali favoriscano il legame tra produzione agricola, filiere corte e attrattività turistica.”
Confcooperative Umbria ribadisce la propria piena disponibilità al confronto costruttivo con la Regione per contribuire alla definizione della nuova legge e alla sua concreta attuazione.

 

“Le cooperative umbre — conclude Di Somma — sono già oggi presenti in maniera capillare nei territori, custodendo e gestendo molti dei luoghi simbolo della nostra identità culturale, ambientale e agroalimentare. Mettiamo questa esperienza a disposizione della Regione per costruire insieme una strategia che non sia solo di sviluppo economico, ma di rinascita civile e comunitaria dell’Umbria diffusa.”