È stato pubblicato, sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il decreto che stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia. Da oggi entra dunque a tutti gli effetti in vigore il decreto, essendo avvenuta la registrazione della Corte dei Conti e, in precedenza, l’approvazione della Commissione europea. “Come previsto dal provvedimento stesso – dichiara il Segretario Regionale di Confcooperative e amministratore di Power Energia la più grande cooperativa di utenza energetica nazionale - entro trenta giorni saranno approvate dal Ministero, previa verifica da parte dell’ARERA e su proposta del Gestore dei Servizi Energetici, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi”. Il GSE, soggetto gestore della misura, metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole. “Le Comunità Energetiche Rinnovabili – afferma il Presidente di Confcooperative Carlo di Somma – sono ingranaggi centrali della transizione energetica ed ambientale della nostra regione: oggi siamo dunque ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Umbria ed in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici dell’agenda 20230”. “Il testo – prosegue Mariani – prevede un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti unitamente ad una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa nell’ambito del territorio circoscritto dalle cabine primarie. I due benefici sono tra loro cumulabili. Sul sito del GSE è già disponibile la mappa interattiva delle cabine primarie su territorio regionale”. “Come Confcooperative insieme a CNA e Confcommercio stiamo condividendo un progetto di CER regionale unico nel contesto nazionale e volto a studiare preventivamente e scientificamente la fattibilità e la reale convenienza della CER promuovendo un modello cooperativo di comunità utile anche per perseguire finalità non solo di risparmio ma anche sociali e di sostenibilità ambientale”. concludono Di Somma e Mariani